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Carte salzburger (salisburghesi): origini e caratteristiche

Le carte da gioco, dal punto di vista dell'intrattenimento, sono una delle grandi tradizioni di questo Paese, tanto che, nonostante l'avvento digitale, che rispetto ad altri paesi ci vede comunque indietro, i ragazzi della nuova generazione non hanno pensato neanche per un secondo ad abbandonare definitivamente un'attività che fa divertire da secoli. Bastano relativamente pochi chilometri per passare da un confine regionale ad un altro, ma questo comporta anche il fatto che le carte, a seconda del luogo in cui ci si trova, cambiano la loro fisionomia e le loro regole.
Tuttavia, grazie alla navigazione sul web, ad oggi c'è la possibilità di prepararsi prima e di raccogliere, ad esempio, tutte le informazioni sul burraco online, sul poker online, sugli altri giochi di carte e sulle loro varianti. Le carte salisburghesi sono l'unico mazzo regionale utilizzato nella penisola a semi tedeschi. Il loro utilizzo coinvolge in particolar modo l'Austria, la Baviera e il Liechtenstein, ma la loro diffusione è arrivata anche in Trentino Alto-Adige, nelle aree del Tirolo e della Ladinia. Le loro origini risalgono alla metà dell'Ottocento, considerando che diverse testimonianze certificano il fatto che il mazzo di carte salzburger affonda le sue radici nei mazzi tedeschi di quell'epoca. Il Salzburger Bild, che rappresenta il mazzo di Salisburgo, ha derivazione dalle carte bavaresi e tirolesi antiche, mentre quest'ultime discendono dal mazzo di Augsburg. Mentre nel 1850, anno in cui è stato prodotto, il mazzo salisburghese era caratterizzato da spade degli Unter e degli Ober dritte, adesso dispone di lame curve.
Le carte salisburghesi cominciano ad essere messe in vendita nel Tirolo intorno al 1860, per poi cominciare a diffondersi anche in terra altoatesina. La versione attuale delle carte salzburger, entrata in vigore intorno agli anni Ottanta, è caratterizzata da un mazzo di 40 carte, ma fino a quel momento se ne contavano 36. I semi che contraddistinguono le carte presenti nel mazzo sono quattro: cuori, sonagli, ghiande e foglie. Ogni seme si compone di dieci carte, tra queste rientrano tre figure, ovvero il fante minore, il fante maggiore e il re, le quali vengono rappresentate a figura intera. Le carte che dispongono di un valore numerico, invece, vanno dal 2 al 9, ma sono assenti asso, 3 e 4.
Le carte in questione sono molto colorate, hanno dei toni piuttosto accesi e presentano un gran numero di peculiarità. Il 6 di sonagli, ad esempio, è caratterizzato da due file di sonagli, tra le quali figurano anche il seme di un cuore e di una ghianda. L'Ober di cuori, invece, porta un cappello a due punte e viene raffigurato nel momento in cui è in procinto di sguainare la sua spada. I re sono rappresentati seduti sul trono, mentre nel daus di ghiande viene raffigurato Bacco seduto a cavalcioni su una botte. Il discorso, invece, è sensibilmente diverso per quanto concerne il daus di foglie, nel quale spuntano un unicorno, un cervo e un'aquila. Tra i giochi più noti da poter svolgere con le carte salisburghesi c'è certamente il Watten, che ricorda vagamente la Briscola. Si gioca con un mazzo di 33 carte, l'obiettivo del gioco è quello di raggiungere il prima possibile i 18 punti effettuando tre prese.

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